lunedì 29 luglio 2013

Konjiki no Yami VS ?

Uff... che fatica, menomale che sono testarda quindi mi ero puntata a fare un illustrazione di To Love ru come sideve e.... Ta Dan!!!


Questa è la versione a matita perche ho intenzione di colorarla bene, potrei anche provare con il Photoshop CS4, però nn sono abituata ne ho fatto mai pratica... meglio a pastello ansi nn lo so, Uffa!


Ragazzi, alla fine ho scelto di colorare tutto a pastello... non so giudicare quello ke ho fatto quindi...


Quindi come vi piace di più? °-°

venerdì 19 luglio 2013

No signal...

Uff... il mio spirito creativo non si sta facendo sentire anche se ho un disperato bisogno di fare un illustrazione carina!!! E quindi nonmi resta ke rivoticare mezza casa x ritrovare dei miei bei disegni da postare fatti qualche tempo fa (mesi fa)... UFFA   X(

Questo è un personaggio delle Mew Mew ,che quando mi piacevano, era il mio preferito, ovvero Pam (Zakuro) 











A tutto Wakfu

A tutto Wakfu!! YEAH!! o.o ...Ok potevo risparmiarmelo, beh si per me nn c' è molto da esultare in questo periodo (tralascio dettagli), comunque ho provato a disegnare alcuni personaggi di questo cartone animato francese eh, si mi piace come mi sono usciti, già! :)

Queste prime quattro ritraggono il mio personaggio preferito: Evangeline





Ora c' è "il piccolo Yugo" che ho ritratto solo 1 volta:


In quanto ad Amalia e Tristephan non mi è ancora venuta voglia di disegnarli e Ruel è un pochino più difficile (lo so sono una pigrona! :P) ma devo aggiungere che se non hai voglia di disegnare quello che stai disegnando non ti verrà mai bene, voi ke ne dite?

Il manga giapponese

Il termine manga significa letteralmente "immagini libere", "immagini stravaganti". Fu inizialmente usato alla fine del XVIII secolo in alcune pubblicazioni, come il libro d'illustrazioni "Shiji no yukikai" di Santō Kyōden, e il "Manga hyakujo" di Aikawa Minwa, entrambi del 1798. In seguito fu anche usato dal famoso artista giapponese Hokusai nell'Hokusai manga del 1814.[9]

Rakuten Kitazawa fu, invece, il primo disegnatore ad utilizzare la parola manga ottenendola dagli ideogrammi "man" cioè libero, stravagante e "ga" immagine che però viene tradotto nel suo attuale significato di fumetto.[10]

Il manga giapponese si legge al contrario rispetto al fumetto occidentale, cioè dall'ultima alla prima pagina (secondo le consuetudini orientali), con la rilegatura alla destra del lettore e le pagine "libere" alla sinistra. Anche le vignette si leggono da destra verso sinistra, dall'alto verso il basso. Esistono, tuttavia, alcuni manga che si leggono da sinistra verso destra, cioè secondo l'usanza occidentale.[12]

Stile e generi
Il manga è diretto a vari target, nel Sol Levante, che hanno innanzitutto permesso un diffondersi più ampio del genere. Si dividono principalmente in:
  • Kodomo: con uno stile minimalista e stilizzato, senza troppi fronzoli e possibilmente comprensibile da un pubblico di bambini. Spesso si tratta di fumetti con personaggi zoomorfi.
  • Shōjo: manga per ragazze. Parla di amore, sentimenti e problemi adolescenziali. Molto spesso è ambientato tra i banchi di scuola o nella vita normale, mentre in altre è intrecciato col genere majokko. Lo stile di disegno è raffinato e ricco di decorazioni, molto più morbido ed in genere gli sfondi ambientali sono poco accennati, lasciando spazio a sfondi ornamentali con fiori, pizzi o altre cose adatte per un pubblico femminile, che esalti una caratteristica dei personaggi in apparenza.
  • Mahō shōjo, (detto anche majokko): si tratta di manga sempre per ragazze, ma che possiedono degli elementi magici. Lo stile di disegno è più o meno lo stesso dello shojo originale.
  • Shōnen: indirizzati ad un pubblico maschile, lo stile di disegno è più sporco e spesso si preferisce l'uso del tratteggio al retino. Le inquadrature hanno spesso un taglio prospettico, lo stile di disegno è più incentrato a sottolineare l'anatomia e gli sfondi compaiono di più, conferendo un terreno di battaglia solido e visibile.
  • Seinen: per un pubblico adulto e maschile. Non è da confondere con l'hentai, genere a parte. Tratta argomenti seri e per lo più psicologici e lo stile di disegno è molto più maturo e ricercato.
  • Gekiga: storie drammatiche indirizzate ad un pubblico adulto.
  • Josei (o Redisu): variante più sobria dello Shojo. Tratta di relazioni amorose tra adulti e lo stile è più realistico.
  • Shōnen'ai: tratta di relazioni omosessuali maschili, enfatizzando il lato sentimentale. È dedicato ad un pubblico di donne e lo stile è più o meno lo stesso dello Josei.
  • Shōjo-ai: tratta di relazioni omosessuali femminili, enfatizzando l'aspetto sentimentale ed emotivo.
  • Yaoi: tratta anch'esso di relazioni omosessuali maschili, ma il genere è più esplicito ed è incentrato di più sull'atto fisico. Il disegno è adatto a sottolineare i particolari fisici dei protagonisti, per questo è un genere adatto alle donne.
  • Yuri: tratta relazioni omosessuali femminili. È decisamente più esplicito dello shojo ai.
  • Hentai: per adulti. Si tratta di opere a sfondo pornografico, la cui trama è minimalista per lasciare spazio all'esplicito. Sono di norma vietati ai minori di 18 anni.
  • Ecchi: opere a sfondo erotico, di norma vietati ai minori di 14 anni (ovvero sono consigliati ad un pubblico maturo).

I manga nel mondo

Non bisogna confondere i manga con i manhwa (coreano , giapponese ), che sono i fumetti coreani; all'occhio non allenato possono sembrare simili, ma agli occhi di un giapponese sono probabilmente simili quanto fumetti italiani e francesi per noi, specie se consideriamo che il senso di lettura del manhwa è identico a quello occidentale. Legati ai manga esistono anche i manhua (漫画 · 漫畫), prodotti in lingua cinese, realizzati a Taiwan, Hong Kong e, in minor misura, in Cina, l'Amerimanga e l'Euromanga.

I manga in Italia

Il fenomeno manga comincia ad affermarsi maggiormente agli inizi degli anni novanta, grazie a case editrici come la Glénat, con la pubblicazione di Akira, e la Granata Press, con la pubblicazione di Ken il guerriero e di riviste come Mangazine e Zero, e successivamente la Star Comics, che pubblica, tra gli altri, il manga Dragon Ball.
È tuttavia importante sottolineare che Fabbri editori diede alle stampe dal dicembre 1979 la rivista a fumetti Il grande Mazinga, contenente il fumetto originale seppur in una versione edulcorata da scene violente e appositamente colorata da staff italiano. Attraverso Il grande Mazinga viene segnato un momento importante nella storia dei manga in Italia, essendo stato il primo manga pubblicato direttamente dall'edizione giapponese. Alla rivista sarebbero seguiti due volumi dal titolo Io sono il grande Mazinga e Mazinger contro i Mazinger, che raccolgono parte delle storie pubblicate contemporaneamente in rivista per le edicole. Nell'ottobre del 1980 Fabbri pubblica il primo numero del settimanale Candy Candy. La longeva testata, prima di una lunga serie intitolata al personaggio e alla quale si aggiunse in seguito Lady Oscar, appassionerà il pubblico femminile per anni. In seguito, esaurito il materiale originale, il giornale è continuato attraverso nuove avventure appositamente ideate da disegnatori italiani. Nel 1980 è la volta di Golgo 13 e nel dicembre 1983 di Black Jack di Osamu Tezuka, entrambi sul mensile Eureka. Sembra tuttavia che il primo manga in assoluto pubblicato in Italia sia stato Son Goku di Shifumi Yamane, da Garzanti nel 1962, ma sulla sua originalità vi è più di un dubbio.
Altre case editrici di manga in Italia sono: Flashbook Editore, specializzata in manga e manhwa coreani, Planet Manga della Panini, Jpop, Magic Press (che diversifica i propri prodotti in tre etichette: MX per i manga generici, 801 per gli yaoi e Black Magic per gli Hentai) e Planeta De Agostini. Di recente si è aggiunto l'editore GP Publishing, della Giochi Preziosi, che al debutto si avvalse della consulenza dei Kappa Boys, prima in forze alla Star Comics.[13] Dal 2008 anche la Disney ha iniziato a pubblicare manga nella collanaDisney Manga, tra cui Kingdom Hearts. Il loro successo in Italia ha fatto sì che manga e anime venissero citati anche in alcune opere letterarie giovanili, come per esempio nel romanzo di Isabella Santacroce Destroy, in cui la protagonista, Misty, è un'accanita lettrice di fumetti giapponesi, oppure in Come un fumetto giapponese di Gianfranco Liori dove il protagonista, anche qui otaku accanito, scappa di casa per recarsi alla più importante manifestazione di fumetti italiana, il Lucca Comics.


Ultimamente il manga "made in Italy" sta tentando di emergere, con iniziative spesso precarie e tentativi andati a vuoto. Nel 1997, ad esempio, la casa editrice Comic Art pubblicò una serie di fumetti intitolata Spaghetti manga, manga realizzati da autori italiani, che però non ebbe molto successo. Pugno! di Roberto Recchioni fu uno dei titoli di maggiore rilievo. Comic Art pubblicò successivamente diverse testate manga tra le quali ricordiamo per successo di pubblico e critica L'Immortale di Hiroaki Samura, Noritaka, Detective Conan. Il fallimento della stessa interruppe la serializzazione, ripresa poi da altri editori, in primis la Marvel Italia. Altre riviste contenitore, dedicate anche ad autori italiani, non sono riuscite ad avere un successo apprezzabile, come nel caso di Yatta! (soprattutto dedicata ai manga giapponesi, ma anche con iniziative internazionali), rivista mensile pubblicata daPlay Press durante il triennio 2004-2006 su modello delle riviste giapponesi di manga, oppure la recentissima Mangaka, della Coniglio Editore, interrotta ufficialmente all'inizio del2010 dopo appena due numeri.[14]

La questione dei manga non-giapponesi
Oggi è difficile stabilire esattamente cosa differenzi un manga dal fumetto occidentale. Secondo Eijiro Shimada, editor-in-chief per le riviste Morning/Morning 2 ed organizzatore dellaKodansha Morning International Manga Competition, la concezione occidentale dei manga è del tutto diversa da quella che c'è in Giappone, a conferma della differente accezione del termine esistente.
Altre scuole di pensiero affermano che il manga sia una questione di stile visivo, reinterpretazione grafica della realtà, quindi una tecnica di disegno fissa e consolidata. Secondo altri, è invece la cultura giapponese intrinseca nelle pagine dei fumetti a rendere il fumetto un manga. Oggi si tende a polemizzare sul fatto che il manga italiano sia solo un'imitazione, poiché culturalmente è impossibile creare un manga, un oggetto che fa parte della cultura nipponica legato direttamente con le tradizioni locali.

Pubblicità!

Salve ragazzi! se vi piace guardare dei bei disegni allora andate su questo sito: Lianarecchione.blogspot.com
E soprattutto se volete iscrivervi a una scuola di disegno (in Italia) io vi propongo questa poichè la frequento io stessa e sono migliorata tantissimo! Però io frequento quella di Pescara e Liana Recchione è la mia insegnante di Fumetto!  (Ehm, se ritrovo il volantino della scuola lo scannerizzo -.-)

Ecco il volantino (alleluia) :) :

Torniamo a qualche tempo fa...

Questi sono alcuni dei disegni ke ho fatto in bianco e nero un po di tempo fa e devo dire ke non ero molto brava a ripassare con il tratto pen... e le linee mi venivano un po inprecise, invece adesso va meglio... ma mi viene da pensare che se fosse stato altrimenti allora mi sarei dovuta preoccupare XD






domenica 14 luglio 2013

Konjiki no Yami (to love ru)

Bene, iniziamo col far vedere quello che ho fatto ultimamente: Mi sono fissata con una serie che si chiama To Love Ru, il manga è disegnato da Kentaro Yabuki e la sceneggiatura da Saki Hasemi,anche se ha dei risvolti un po "particolari" io lo adoro ^-^


La seconda immagine:





Si vedono le differenze e se guardo quello che ho fatto io e quello del disegnatore mi viene da piangere, ma mi ritengo soddisfatta... u.u
Questo personaggio si chiama Konjiki no Yami in giapponese, in inglese il suo nome mi piace molto: Golden Darkness e in italiano si chiama Oscurità d' oro! 









Epoi c' è questo disegno ke ho fatto il 5 agosto 2013, non ho voluto fare un altro post per questo personaggio:

La prima è a matita, la seconda ripassata con il pennarello di spessore 0.2, la terza con soltanto le ombre e la quarta finita





Chi sono

Benvenuti nel mio blog ragazzi! Io sono una ragazza determinata a diventare a tutti i costi un aspirante fumettista e illustratrice. Per adesso mi sto specializzando nel manga giapponese e ho creato questo blog per imparare nuove tecniche di disegno e condividere la dote del disegno con il maggior numero di persone possibili! :)